Italia: Scuola Attiva: in cosa consiste? È ancora praticabile per i docenti?

Italia/12 maggio 2018/.lentepubblica

Resumen: El Sistema Educativo ha evolucionado a lo largo de las décadas y, afortunadamente, ha pasado del formalismo a la escuela activa. ¿Pero cuál es el significado de este pasaje? ¿Cuáles son sus piedras angulares? Todavía hoy es posible hablar de una escuela activa para maestros?

Il Sistema di Istruzione ha avuto diverse evoluzioni nel corso dei decenni e, fortunatamente si è passato dalla scuola formalistica alla scuola attiva. Ma qual è il significato di questo passaggio? Quali sono i suoi capisaldi? Ancora oggi è possibile parlare di scuola attiva per i docenti?

Offrire alla popolazione un’istruzione per permettere la condivisione dei valori della modernità. È così che nasce l’istruzione correntemente intesa. Tuttavia, per giungere alla vera e propria istruzione contemporanea si è dovuto fare un vero e proprio upgrade di sistema.

Passando da un sistema esclusivo ad uno inclusivo. Scopriamo in che modo.

Dalla scuola passiva alla Scuola Attiva

Già alla fine dell’800 si auspicava, secondo il pensiero di John Dewey, la creazione di una scuola non convenzionale: non più impostata sul nozionismo e sull’ascolto passivo degli insegnanti o lo studio individuale come erano state le scuole sino ad allora. Ma una scuola secondo la psicologia dell’alunno e non del maestro.

Lo scopo era quello di generare un rapporto più stretto tra insegnanti e studenti in modo da evitare la tipica rivalità e facendo in modo di evitare tecniche mnemoniche per l’apprendimento. Favorendo così la coscienza individuale e lo sviluppo critico dell’alunno. scuola-attiva-partecipazione

Da qui nascerà poi l’espressione “scuola attiva“, coniata dal pedagogo Pierre Bovet e divenuta poi l’insegna della scuola moderna.

Per scuola attiva si intende:

  • Una reazione alla scuola tradizionale (passivaformalistica, incapace di adeguarsi alle esigenze degli alunni);
  • La proposta di un nuovo tipo di educazione.

Fu così che nacque e crebbe una concezione di scuola partecipata in senso vero e proprio.

scuola-attiva-maria-montessoriSeguendo questo indirizzo la rivoluzione educativa, in Italia, arriva tramite l’insegnamento di Maria Montessori. Questa donna, ha infatti dato un impulso fondamentale alla pedagogia moderna e al sistema scolastico. Grazie al suo metodo, che prese piede in alcune scuole già all’inizio del Novecento, per poi esplodere in America negli anni ’60.

Il cosiddetto Metodo Montessori, che è al servizio dei bambini dalla nascita fino al compimento della maggiore età, si concentra sull’indipendenza, sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo (entro limiti codificati) e sul rispetto per il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino.

Ma quali sono i precetti della Scuola Attiva? Lo studente va messo in contatto con la natura, deve sperimentare la coeducazione, il lavoro in gruppo e soprattutto l’etica del lavoro, nella convinzione che il soggetto impara assai più facendo che vedendo o ascoltando.

Tecnologia

La scuola sta cambiando profondamente, dagli spazi fisici ai metodi di insegnamento.

L’innovazione tecnologica che ruolo gioca in questa evoluzione? Ed in questo nuovo modo di intendere l’istruzione? Senza dubbio è molto importante.

Certamente si tratta di un nuovo modo di intendere la partecipazione dello studente all’attività didattica: per questo si stanno sviluppando sempre più espressioni quali Educazione 2.0 e Apprendimento Interattivo.

L’ambiente di apprendimento sta rapidamente cambiando e sempre più studenti vorrebbero che le loro scuole utilizzassero maggiori risorse educative digitali.

Una scuola aperta al 2.0 può stimolare maggiormente gli alunni e fornire loro gli strumenti intellettuali necessari a gestire autonomamente le nuove tecnologie e le loro risorse.

Strumenti nuovi, quali software e strumenti didattici che hanno effettuato lo switch-off da analogico a digitale possono aiutare in questo senso gli alunni ad avere una quota di maggiore partecipazione nell’apprendimento e più stimoli per migliorare la comprensione dei programmi scolastici.

Strumenti come la Lim (acronimo di Lavagna Interattiva Multimediale) che una lavagna digitale che probabilmente sostituirà i tradizionali cancellini e gessetti. Ma anche l’utilizzo di tablet per favorire la didattica digitale e abbattere i costi dei libri scolastici per le famiglie. Eliminando così il gap economico tra le famiglie.

Oppure l’utilizzo, per i docenti, del registro elettronico, così da poter snellire parte della burocrazia scolastica, al fine di dedicare maggior tempo all’insegnamento vero e proprio. scuola-attiva-tecnologia

Tuttavia questo resta ancora un campo minato: da un lato le Scuole italiane non sono ancora pronte a fornire ai docenti la strumentazione necessaria, nonostante la legge già imponga determinati obblighi a dirigenti scolastici e insegnanti.

Dall’altro gli studenti sono spesso abbandonati a se stessi. Troppo indaffarati sugli schermi dei propri smartphone e catturati dalla propria di tecnologia, per badare a un’offerta formativa 2.0 dal punto di vista istituzionale ancora incompleta.

Ciò nonostante si potrebbe, almeno sotto questo punto di vista, guardare al futuro in maniera ottimistica. Nelle scuole del 21° secolo, esistono già spazi che favoriscono la didattica laboratoriale ed esperienziale per l’acquisizione di competenze concretamente spendibili e non solo di conoscenze.

Lo studente può così diventare un attore nel processo di costruzione del sapere. Sempre, ovviamente, distinguendo la Scuola dall’Azienda: l’istruzione deve favorire l’ingresso nel mondo del lavoro ma non diventarne l’anticamera.

Inclusione

scuola-attiva-inclusioneLa Scuola Attiva concerne la piena partecipazione degli studenti alle attività della Scuola non come recettori passivi, ma come agenti attivi. Ma anche anche la pienainclusione dei soggetti in classe che presentano difficoltà di apprendimentodisagi fisici e motori o psichici.

In questo caso anche la legge, fortunatamente, viene in soccorso dell’istituzione scolastica. La Legge n. 170 del 2010 ha ad esempio come oggetto la disciplina normativa dei disturbi specifici dell’apprendimento in ambito scolastico costituisce il punto di partenza da cui poter far scaturire alcune riflessioni in merito alla tutela legale degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado.

Anche perché la situazione, in questo senso, è delicata. Secondo la fotografia del Censis si conferma, purtroppo, il trend in aumento dei ragazzi e bambini con diagnosi di Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

Nell’anno scolastico 2014-2015 (ultimi dati disponibili) nel ciclo dell’istruzione secondaria di II grado ammontavano a quasi 68.000 individui, con un +180,9% rispetto all’a.s. 2011-2012, pari a 2,5 alunni ogni 100.

È importante anche che la Scuola venga in soccorso anche degli alunni con disabilità, ed è per questo che esiste la figura dell’Insegnante di Sostegno, introdotta nella scuola dell’obbligo italiana ai sensi della legge 4 agosto 1977, n. 517.

Questo docente deve attuare interventi di integrazione attraverso strategie didattico metodologiche specifiche, con altri insegnanti curricolari. Poiché insieme hanno la responsabilità della realizzazione del processo di integrazione scolastica.

 Il futuro della Scuola Attiva

 “Il contatto vitale con la realtà riguarda molto di più il fondo stesso, l’essenza della personalità vivente nei suoi rapporti con l’ambiente. E questo ambiente, ancora una volta, non è né un insieme di stimoli esterni, né di atomi, né di forze o energie; è un’onda mobile che ci avvolge da ogni parte e che costituisce il mezzo senza il quale non potremmo vivere.”

 Franco Basaglia

Né un insieme di stimoli esterni, né di atomi, né di forze o energie: un’onda mobile che ci avvolge da ogni parte. La definizione di Basaglia, che applicava questo concetto agli istituti di correzione, vale senza dubbio anche per le istituzioni scolastiche.

Solo, infatti, con una prospettiva di pieno coinvolgimento si possono fare interagire pienamente gli alunni con l’ambiente formativo. Stimolando così appieno la loro crescita mentale e spirituale. scuola-attiva-futuro

Ma è ancora possibile ragionare secondo questi stilemi ai tempi dei millennials? I casi continui di violenza, aggressione e insofferenza da parte dei ragazzi verso i propri formatori danno molto da pensare.

Forse serve semplicemente rimettere mano al sistema di istruzione (ma in modo serio, non semplicemente con una legge copia-incolla della Buona Scuola). Forse il sistema va scardinato e riassemblato. Con i docenti che possano avere di nuovo la forza di entrare in classe senza la paura di venire dileggiati. E gli studenti che ritrovino quell’educazione civica nei confronti dell’insegnante che oramai spesso è mancante.

È una lunga strada, ma si deve pur iniziare in qualche modo.

Fuente: https://www.lentepubblica.it/scuola/scuola-attiva/

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Italia: Domani sciopero nazionale, Anief: basta dilettantismi e disastri nelle riforme sul precariato

Italia / 24 marzo 2018/Orizzontescuola

Resumen: En vísperas de la huelga nacional de la escuela, el día de la inauguración de las Cámaras, Anief pide detener los desastres causados ​​por la reforma Renzi-Giannini, a partir del nuevo reclutamiento escolar y el empleo precario.

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Alla vigilia dello sciopero nazionale della scuola, nel giorno dell’insediamento delle Camere, Anief chiede con forza di fermare i disastri causati dalla riforma Renzi-Giannini, a partire dal nuovo reclutamento scolastico e sul precariato.

 Il giovane sindacato lo ribadisce commentando le dichiarazioni di Marco Campione (PD), della segreteria tecnica del Miur, che dice la sua sulla proposta della Lega Nord di indire un nuovo PAS (percorso abilitante speciale) per docenti che hanno raggiunto i 36 mesi di servizio: sembrerebbe un déjà vu, dato che nel Decreto Legislativo n. 59 del 13 aprile 2017 di fatto il percorso di abilitazione non esiste più. Fautore della proposta della Lega Nord è Mario Pittoni, che figura nella lista dei papabili come prossimo Ministro dell’Istruzione.

Dal suo blog, Marco Campione ribatte: “Per questi docenti i casi sono due. O Pittoni pensa che anche la selezione PAS fosse una cosa seria, ma allora non ha senso cambiare tutto per l’ennesima volta; oppure vuole usare i PAS per abilitare senza una vera selezione per poi lasciarli ad invecchiare nelle graduatorie: l’ennesima sanatoria sulla pelle dei nostri figli e dei precari stessi”.

Si tratta di due modi differenti di concepire la formazione iniziale degli insegnanti. Da una parte Laurea + PAS + concorso + Anno di prova + ruolo. Dall’altra Laurea + Concorso + FIT (Tirocinio e Formazione) di 3 anni (o due nel caso di docenti con tre anni di servizio) da cui scaturisce l’immissione in ruolo. Fautore della proposta per la Lega è Pittoni, che potrebbe anche diventare Ministro. La proposta, tra l’altro, arriva dopo l’ennesimo peggioramento e la conseguente confusione per quanto concerne il reclutamento e il precariato scolastico, mai scalfito, che a settembre tornerà a fare sottoscrivere 100 mila supplenze.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, risponde a Campione: “C’è bisogno di una nuova segreteria tecnica al ministero e di un nuovo ministro dell’Istruzione che risolva e non complichi il problema del precariato: tra le prime norme da attuare, c’è l’adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto con lo sblocco di 150 mila immissioni in ruolo, pensionamenti a 61 anni, apertura delle GaE. Le nuove graduatorie, le “Grame”, infatti, creano ulteriore precariato, a dispetto del fatto che la reiterazione delle supplenze è contraria al diritto dell’Unione Europea. Basta traccheggiare: dopo tre anni, un docente abilitato all’insegnamento deve essere stabilizzato o risarcito, certamente non licenziato. Anche per questi motivi, domani scioperiamo e manifestiamo”.

Nel frattempo, per domani rimangono confermate le modalità dello sciopero: il raduno dei partecipanti, provenienti da tutta Italia, è previsto a partire dalle ore 9.00 in piazzale Ostiense, da dove il corteo si muoverà – al raggiungimento di almeno 2 mila partecipanti – per arrivare al Ministero dell’Istruzione, in Viale Trastevere. Nella stessa giornata, sono previsti incontri con i nuovi parlamentari eletti e i vari responsabili Scuola di partito.

Sciopero e manifestazione serviranno a rivendicare una lunga serie di nodi mai sciolti: dalla riapertura delle GaE a tutti i docenti abilitati all’insegnamento, come già avvenuto nel 2008 (Legge 169) e nel 2012 (Legge 14), attraverso l’accoglimento della soluzione legislativa proposta dall’Anief, alla la stabilizzazione di tutto il personale; dal risarcimento per l’abuso dei contratti a termine all’adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto, inclusi i posti in deroga per sbloccare assunzioni e trasferimenti; dall’allineamento degli stipendi all’inflazione, con il recupero dell’indicizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale, alla parità di trattamento tra personale assunto a tempo determinato e personale assunto a tempo indeterminato, come indicato dalle pronunce della Corte di Cassazione; dal riconoscimento del ruolo svolto dai facenti funzione Dsga e dei vicari dei dirigenti scolastici, dei nuovi profili del personale Ata e collaboratori scolastici, nonché dei servizi prestati in altro ruolo, sino ad una finestra a 61 anni per i pensionamenti di tutto il personale scolastico, allineando in tal modo l’Italia al trattamento adottato in diversi Paesi Ue

Fuente: https://www.orizzontescuola.it/domani-sciopero-nazionale-anief-basta-dilettantismi-disastri-nelle-riforme-sul-precariato/

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Italia: Scuole ex Luigine: Proges presenta il progetto e le nuove attività per l’anno 2018-2019. Aperte iscrizioni

Italia/12 de Marzo de 2018/Parmapress

Questa mattina presso la sede delle scuole primarie “Santa Rosa” e secondarie “P.G.E. Porta” in una sala affollata di famiglie e ragazzi si è svolta la presentazione del progetto educativo e delle attività formative previste per l’anno scolastico 2018-2019, per cui sono ancora aperte le iscrizioni.

“Abbiamo deciso di mettere in campo le nostre competenze e le nostre risorse – ha dichiarato Marco Papotti responsabile della linea educativa di Proges – per salvare questa realtà storica della nostra città e per rilanciarne le attività. L’identità cattolica della scuola, l’eccellente livello della sua offerta didattica e la qualità del corpo docente sono il patrimonio da preservare e da cui ripartire. Anzi, a cui dare ancora maggiore valore per migliorare l’attrattività e la dinamicità della scuola. La nostra idea è una scuola aperta alla comunità, che sappia immaginare e realizzare le sue progettualità assieme ai tanti soggetti che operano in quello spazio comune che è la dimensione educativa e educante di una città.

Il primo luogo concreto di questa condivisione – prosegue Papotti – è il costituendo Comitato d’indirizzo della scuola che vedrà rappresentati il corso di Laurea magistrale di psicologia clinica e sociale dell’Università, il Terzo settore, il mondo dell’imprenditoria e naturalmente il mondo ecclesiastico della nostra città. Stiamo terminando tutti i passaggi necessari e presto potremo rendere noti i nominativi”.

“Nelle scorse settimane di incertezza e preoccupazione per il futuro della scuola – ha dichiarato il Preside Giovanni Ronchini –, abbiamo toccato con mano una cosa rara e non scontata: questa scuola è una comunità educante dove ciascuno si sente chiamato a svolgere un ruolo, a partire dal corpo docente che non è qui per caso ma ha scelto questa scuola e il suo modello educativo, dalle famiglie che hanno mostrato prima fiducia e ora grande collaborazione, fino ai ragazzi che non hanno subito distrattamente quello che succedeva alla loro scuola ma hanno cercato di capire e di esserci. Ora ripartiamo da qui, confermando tutto quello che di buono abbiamo saputo costruire e ci è riconosciuto in termini di qualità didattica, ma con davanti un’occasione che capita a pochi: riprogettare una scuola con uno sguardo più ampio, metterci dentro nuove idee e rinnovato entusiasmo.

Assieme a Proges, ai docenti e alle famiglie – ha proseguito Ronchini – abbiamo già individuato le nuove attività che miglioreranno l’offerta formativa della scuola a partire da settembre: tra queste il doposcuola per tutti gli studenti dal lunedì al venerdì fino alle 18.00, che comprenderà attività di recupero e attività di potenziamento a cura degli insegnanti, attività ludiche a cura di educatori socio pedagogici qualificati e attività sportive con la partnership dell’associazione sportiva Montebello, uno spazio di counseling rivolto agli studenti delle secondarie, incontri formativi rivolti ai genitori riguardanti le problematiche educative più attuali, e la costituzione di uno Staff pedagogico e di un  Consiglio d’Istituto per dare uno spazio corretto e riconosciuto a genitori e insegnanti per contribuire alla vita della scuola”.

“Abbiamo trovato subito in Proges – hanno dichiarato Michela Ranieri e Lara Garaventa, insegnanti – il nostro stesso approccio educativo, basato sull’ascolto dei bisogni e il rispetto e la valorizzazione dell’unicità di ogni ragazzo, da cui partire per progettare insieme percorsi di crescita non solo in termini di competenze, ma in termini di spessore umano. Non teste piene ma teste ben fatte, è scritto nel nostro Piano dell’Offerta Formativa. Questo comune sentire ci dà grande fiducia e entusiasmo. Siamo sicuri che da oggi potremo fare ancora meglio”.

Fuente: http://www.parmapress24.it/2018/03/10/scuole-ex-luigine-proges-presenta-progetto-le-nuove-attivita-lanno-2018-2019-aperte-iscrizioni/

 

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