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پاکستان: شعبہ تعلیم بیمثال اقدامات کے نتیجہ خیز نتائج سامنے آئے ہیں: وزیر اعلیٰ پنجاب

پاکستان / اپریل 22، 2018 / مصنف: ایڈیشنل اسٹاف / منبع: ڈیلی پاکستان

لاہور(جنرل رپورٹر)پاکستان مسلم لیگ(ن) کے صدر اور وزیر اعلی پنجاب محمد شہباز شریف نے کہا ہے تعلیم کے میدان میں ہمارے بے مثال اقدامات کے مثبت اور نتیجہ خیزنتائج سامنے آئے ہیں۔ تعلیمی شعبہ میں نمایاں کامیابیوں کے ثمرات سے لاکھوں طلباء و طالبات مستفید ہوئے ہیں۔ شعبہ تعلیم میں انقلابی اقدامات کر کے کم وسیلہ طلباء وطالبات کو ان کا حق دیا گیا ہے۔ پنجاب ایجوکیشنل انڈومنٹ فنڈجیسے غیر معمولی اور منفرد پروگرام کے ذریعے لاکھوں ہیروں کو تراشا گیا ہے۔ آج ہزاروں طلباء و طالبات اس پروگرام کی وساطت سے تعلیم مکمل کر کے عملی میدان میں کامیابیوں کے جھنڈے گاڑ رہے ہیں ۔ پنجاب ایجوکیشنل انڈومنٹ فنڈ کے ذریعے اربوں روپے کے تعلیمی وظائف طلباء و طالبات میں تقسیم کئے جا چکے ہیں۔ ان تعلیمی وظائف کے ذریعے کم وسیلہ طلباء و طالبات کو اعلی تعلیم کا حق دیا گیا ہے۔ اس پروگرام میں دیگر صوبوں کے ہونہار کم وسیلہ طلباء و طالبات کو بھی شامل کیا گیا ہے اور پنجاب حکومت کے اس اقدام سے قومی یکجہتی کو فروغ ملا ہے۔ اللہ تعالی نے عام انتخابات میں کامیابی دی تو تعلیمی فنڈ کا دائرہ کار پاکستان بھر میں پھیلائیں گے اور جس طرح یہ پروگرام پنجاب میں جاری و ساری ہے اسی طرح خیبر پختونخوا ، سندھ اور بلوچستان میں بھی تعلیمی وظائف کا اجراء کریں گے۔ زرداری اور نیازی دونوں کو پانچ برس کے دوران طلباء و طالبات کیلئے ایسا پروگرام شروع کرنے کی توفیق نہیں ہوئی تاہم مسلم لیگ( ن) ہی اس پروگرام کو آگے بڑھائے گی اور قائداعظمؒ کے وژن کے مطابق پاکستان کو عظیم تر بنائے گی۔ وہ صوبائی وزیر حمید ہ وحید الدین اورمسلم لیگ(ن) کے رہنماء و سابق ایم این اے سردار غلام عباس سے گفتگو کررہے تھے ،جنہوں نے ان سے ملاقات کی۔

نیوز کے ذریعہ:

https://dailypakistan.com.pk/14-Apr-2018/764489

تصویر کا ذریعہ:

http://www.forumlibertas.com/pakistan-piden-erradicar-la-intolerancia-religiosa-traves-la-educacion/

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RD y seis países latinoamericanos analizarán en Ecuador los retos de la educación

República Dominicana/21 de Abril de 2018/El Día

Rectores y directivos del áreas de educación de Argentina, Perú, República Dominicana, México, Colombia, Chile y Ecuador se reunirán la próxima semana en Quito para analizar los nuevos retos de la educación y contribuir a su transformación digital, informaron hoy a Efe los organizadores.

La cita anual de la RedTikal 2018, que tendrá lugar entre el 23 y 24 de abril y que se desarrollará en Escuela de Negocios de la Universidad Técnica Particular de Loja (UTPL), reúne a los expertos en el encuentro denominado ““Universidad y sociedad ante los nuevos retos- papel de la RedTikal” RedTikal es una iniciativa de la Escuela de Organización Industrial (EOI), la primera Escuela de Negocios de Europa, que junto a otras instituciones asociadas, universidades y escuelas de negocios del mundo, se reúnen para compartir buenas prácticas, explican los organizadores del encuentro en un comunicado.

La cita pretende afianzar relaciones con las universidades y escuelas de negocios que son miembros de la RedTikal y generar propuestas académicas y de investigación para mejorar las prácticas en América Latina referentes a áreas como- tecnología, innovación y conocimiento.

“Con el objetivo principal de potenciar la transformación de las industrias educativas en la nueva era digital, los asistentes serán parte de ponencias, paneles sobre emprendimiento y programas de máster en universidades de investigación, teniendo también la posibilidad de conocer distintas oportunidades de movilidad estudiantil”, añaden en el escrito.

Leonardo Izquierdo, coordinador del área administrativa de la UTPL, compartirá la experiencia de impartir programas de cuarto nivel en Latinoamérica, a fin de intercambiar opiniones con los representantes de las demás instituciones de educación superior que se den cita al evento.

Fuente: http://eldia.com.do/rd-y-seis-paises-latinoamericanos-analizaran-retos-de-la-educacion/

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Italia: Innovare la didattica a Scuola, ecco le condizioni: il ruolo del docente

Italia/21 aprile 2018/Por: Rosa Bottino/Agenda Digitale

Metodologie e attività innovative possono entrare nella scuola e modificare i processi di apprendimento e insegnamento, Ma perché ciò avvenga occorre creare le giuste condizioni, partendo da una rilettura del ruolo e dei compiti dei docenti e tenendo conto delle nuove necessità educative in una società sempre più complessa.

La sfida dell’innovazione educativa non è una questione meramente legata alla tecnologica, né unicamente una questione disciplinare o metodologica. Si tratta, piuttosto, di tener conto di una dimensione più ampia, legata ai cambiamenti in atto nella società che, direttamente o indirettamente, influenzano il cambiamento culturale della scuola.

C’è, infatti, un crescente bisogno di dare a tutti gli studenti metodi, strumenti e abilità che li mettano in grado di rapportarsi efficacemente con una società sempre più accelerata e complessa a cui le tecnologie digitali ma anche la globalizzazione delle relazioni, lo sviluppo scientifico, il crescere dei flussi migratori, le trasformazioni delle strutture familiari e dei comportamenti sociali, per citare solo alcuni dei fattori principali, pongono nuove sfide e necessità.

Alla scuola si richiede, di conseguenza, di dare risposte di qualità senza perdere la sua vocazione di scuola per tutti. Occorre, quindi, far fronte a nuove necessità educative sviluppando competenze che permettano agli studenti di affrontare con strumenti adeguati una realtà profondamente cambiata, ma c’è anche la necessità di superare difficoltà che, seppur tradizionalmente presenti nei nostri sistemi educativi, hanno bisogno di essere affrontate con nuovi strumenti e strategie. Si pensi, ad esempio, alle difficoltà messe in luce da studi internazionali[1] in settori fondamentali per la preparazione di tutti gli individui quali la matematica, le scienze, la lingua.

Creare le condizioni per l’innovazione a scuola

È lecito domandarsi in che modo metodologie ed attività innovative possano entrare nella pratica scolastica e come possano modificare i processi di apprendimento ed insegnamento. Occorre, a questo proposito, fare alcune premesse.

L’innovazione didattica non è un fatto isolato. Può essere prodotta anche indipendentemente da singoli docenti o gruppi di docenti, ma avviene in maniera radicata e durevole solo se a scuola si creano le giuste condizioni.

La possibilità di poter avere un certo grado di flessibilità per quanto riguarda la gestione del tempo, l’articolazione disciplinare e il coordinamento degli ambienti di apprendimento è sicuramente una delle condizioni necessarie. Così come la collaborazione a livello di istituto e il superamento dell’isolamento dei singoli insegnanti, specie quelli più innovatori.

I docenti dovrebbero condividere una visione del sapere e dell’apprendimento che superi l’idea della trasmissione diretta della conoscenza e si dovrebbe arrivare ad una rilettura del ruolo e dei compiti del docente, di che cosa si debba intendere per “studente competente”, nonché delle pratiche didattiche più adeguate al raggiungimento dei diversi obiettivi.

Inoltre, è opportuno tener conto di alcuni aspetti:

  • L’innovazione delle metodologie didattiche non può che essere un processo che ha bisogno di tempo per essere metabolizzato ed efficacemente attuato.
  • Modalità didattiche innovative non devono necessariamente sostituire le altre modalità tradizionali ma dovrebbero essere progressivamente presenti nel percorso educativo, anche attraverso una introduzione per gradi.
  • Gli insegnanti devono appropriarsi di tali modalità e non vederle come forme “episodiche” di didattica.
  • L’innovazione didattica dovrebbe idealmente essere una scelta condivisa fra insegnanti di una stessa scuola o rete di scuole e non prerogativa del singolo insegnante.
  • La formazione degli insegnanti deve rivestire un ruolo chiave a tal proposito e dovrebbe essere attuata anch’essa mettendo in atto metodologie innovative, quindi, in generale, dovrebbe avere una forte valenza di auto-efficacia, di soddisfazione, di motivazione e di coinvolgimento.

Scuola, nuove competenze e nuovi modi di apprendere

Nuove caratteristiche del sapere: non possiamo più fare riferimento ad un corpo stabile di conoscenze ma tener conto che il sapere è in rapida evoluzione, dinamico, interdisciplinare, più difficilmente categorizzabile, sempre più legato ad un approccio computazionale.

Praticamente in tutti i settori bisogna considerare che è in atto un adattamento dell’attività umana alle caratteristiche e alle possibilità date dalle tecnologie digitali. Ad esempio, la modellizzazione computazionale e le simulazioni numeriche cambiano la natura del fare scienza e si estendono anche alle discipline umanistiche con nuove implicazioni a livello cognitivo, sociale, antropologico ed economico.

Nuove conoscenze e competenze: competenze legate alle basi fondanti delle discipline tradizionali ma anche competenze e attitudini trasversali, utili per adattarsi ai cambiamenti che caratterizzano un ambiente dinamico e in equilibrio precario; conoscenze legate ad un sapere che è sempre più dinamico, olistico e situato.

Dagli interventi educativi ci si aspetta, quindi, a tutti i livelli, lo sviluppo del pensiero critico, dell’iniziativa personale, di saper imparare ad imparare e a confrontarsi con culture diverse e con un sapere distribuito e complesso, piuttosto che lo sviluppo dell’attitudine a svolgere azioni specifiche e l’acquisizione di informazioni e procedure predeterminate.

Occorre che gli studenti siano in grado di sviluppare (e questo lo chiede il mondo del lavoro) competenze trasversali ad ogni settore e ambito occupazionale; che siano in grado, cioè, di risolvere problemi affrontando la ricerca di soluzioni con duttilità e flessibilità; che imparino ad acquisire autonomia di giudizio, pensiero creativo, consapevolezza delle proprie capacità; che sappiano rendere gradualmente concrete ed operative le proprie idee.

Le competenze digitaliil digitale è stato troppo spesso considerato come il regno della granularità e della frammentazione e spesso le competenze digitali sono state fatte coincidere sostanzialmente con la capacità di utilizzare operativamente applicazioni e tecnologie. Oggi non è più così: la produzione di contenuti digitali diventa sempre più articolata e complessa e richiede competenze adeguate che vanno al di là del semplice utilizzo di applicazioni. Occorrono, infatti, non solo competenze tecnologiche e operative, ma anche competenze logiche, computazionali, argomentative, semantiche e interpretative. Inostri studenti, come raccomandato anche dall’OCSE, devono trasformarsi da consumatori in “consumatori critici” e “produttori” di contenuti e architetture digitali. Una delle sfide formative forse più impegnative che abbiamo davanti è relativa allo sviluppo delle capacità necessarie per reperire, comprendere, descrivere, utilizzare, produrre informazione complessa e strutturata, tanto nell’ambito scientifico e tecnologico quanto in quello umanistico e sociale.

Le nuove generazioni e i nuovi modi di apprendere: se pensiamo che l’ambiente in cui viviamo sta progressivamente diventando un ambiente in cui il digitale ha un peso sempre più forte dobbiamo assumere come riferimento un paradigma di apprendimento che superi il tradizionale modello fondato sulla trasmissione di conoscenze e sulla compartimentazione disciplinare e fare riferimento ad un modello di apprendimento che sia sintonizzato anche sulle caratteristiche e sulle opportunità offerte dal digitale: cioè un apprendimento di tipo socio-costruttivo, auto-regolato, situato, collaborativo.

Fuente: https://www.agendadigitale.eu/scuola-digitale/innovare-didattica-e-scuola-si-puo-ecco-come-creare-le-condizioni/

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Paraguay: Qué hacen ante el desempleo juvenil

Paraguay/21 de Abril de 2018/ABC

La tasa de desempleo juvenil en Paraguay ronda el 12% y este porcentaje se ha mantenido la última década. Como respuesta a esto, el Gobierno asegura que ha implementado varias estrategias. Esto es lo que ofrecen a los jóvenes actualmente.

Según el ministro de Trabajo, Guillermo Sosa, desde el inicio de la administración actual, el empleo juvenil fue una de las prioridades, por lo que han trabajado en varias estrategias para paliar sobre todo el desempleo juvenil femenino.

Esto en alusión a los últimos datos de la última Encuesta Permanente de Hogares (EPH), que habla de un desempleo juvenil del 12%. Esto se agrava al hablar sólo de la población femenina y más si son mujeres del sector rural.

En este sentido, Sosa respondió que son varios los avances que se lograron para paliar esta problemática, entre ellos la entrada en vigencia de la Ley 49517/2013 de Inserción al Empleo Juvenil, a través de su reglamentación por decreto del Poder Ejecutivo y la asignación de los primeros presupuestos para su ejecución, como así también, “insistimos en la necesidad de que la población joven se capacite en tareas propias de mandos medios y oficios. La incorporación de la fuerza de trabajo a cursos ha sido realmente importante”, explicó a ABC Color.

En el año 2013, el Reporte Global sobre Competitividad del Talento Humano ubicaba al Paraguay en el lugar 60 entre 103 países, en lo que se refiere al número de integrantes dentro del total de la fuerza laboral que participaban de cursos técnicos de capacitación. Para el 2017, la ubicación de Paraguay había ascendido al lugar 46 entre 119 países. Respecto a esto, señaló que “este número refleja la creciente conciencia de que los trabajos en oficios y en actividades propias de mandos medios son una opción laboral válida para generar ingresos y lograr buena calidad de vida”.

Según datos que maneja el Ministerio del Trabajo, en lo que se refiere a la asistencia a cursos, en el año 2017 el Servicio Nacional de Promoción Profesional (SNPP) registró una presencia mayoritariamente femenina en sus cursos, incluso en áreas no tradicionalmente femeninas como, por ejemplo, la robótica y la mecatrónica. Además, el programa de aprendizaje joven ha incorporado la metodología del aprendizaje dual, con óptimos resultados en los cursos de auxiliares de gestión de supermercados. “Destacamos que hemos incorporado aulas móviles, con cursos que pueden llevarse hasta las localidades del país donde no hay locales del SNPP. Estas aulas pueden funcionar (y así ya lo hemos hecho) anexas a los locales educativos de nivel medio para ofrecer cursos vocacionales y técnicos complementarios a la educación formal”, indicó el secretario de Estado.

Dijo que al ubicar las políticas de empleo en el centro de las políticas sociales, “hemos podido constatar que la mayoría de los sujetos de programas sociales dirigidos a jóvenes participa de los cursos de formación del SNPP”.

PLATAFORMA PARAGUAY PUEDE MÁS, PARA BUSCAR EMPLEOS

Informó que si bien actualmente implementaron el uso de tecnología para la inserción laboral con la Plataforma Paraguay Puede Más (un sitio web que cuenta además con una aplicación donde los jóvenes pueden registrarse para conseguir empleo), que es más viable en las poblaciones más jóvenes, “debemos trabajar sobre el uso efectivo de estas tecnologías: tenemos una importante penetración de internet, pero no se utiliza –por ejemplo— para búsqueda de empleos. Debemos trabajar más en adopción de estas tecnologías”.

Para registrarte en la Plataforma Paraguay puede más, hacé click aquí.

Recordó además que, los servicios de empleo también cuentan con orientadores profesionales que ayudan a la gente joven a identificar su potencial para determinado tipo de empleos, y cómo desarrollar el potencial a través de la capacitación.

La alianza entre entidades públicas y privadas es considerada un complemento fundamental tanto para fomentar el empleo juvenil como mejorar sus condiciones laborales, según lo había dicho Anuar Gossen, de la Secretaría de la Juventud. En este sentido, Sosa explicó que se han firmado varios acuerdos con otras entidades públicas y privadas, como la Alianza NEO (New Employment Opportunities – Nuevas Oportunidades de Empleo) y el Programa Sape’a, ejecutado en conjunto con Plan Internacional, para promover la empleabilidad y el emprendedorismo en la población adolescente y joven de zonas rurales. “Las sinergias, a su vez, de estas iniciativas entre sí y con otras alianzas, ha favorecido el uso óptimo de recursos disponibles, de manera más eficiente, incrementando las oportunidades de inserción laboral juvenil formal”, puntualizó.

RECONOCE FALENCIAS

El ministro reconoció que existen numerosas falencias: desde el sistema educativo, que aparentemente no logra sintonizar con exigencias básicas de toda actividad (competencias requeridas para el trabajo en equipo, valores, comunicación, calidad y compromiso con la tarea, etc.); hasta la formación específica que precisa ampliarse para llegar a más jóvenes. “También hay que superar prejuicios respecto de los y las jóvenes por parte del empresariado: la juventud se caracteriza por su capacidad de aprender rápidamente, por lo que puede contribuir al crecimiento de la productividad”, puntualizó.

Se refirió además a falencias estructurales, como un deficiente sistema de transporte público, que impide que mucha gente joven, especialmente mujeres, decidan realizar cursos de formación profesional y capacitación laboral, ya que éstos suelen tener lugar en horario nocturno.

Por otro lado, informó que a nivel macro, recientemente se llevó a cabo una reunión con el Ministerio de Educación y el Ministerio de Agricultura para mejorar nuestro acercamiento a la juventud rural, especialmente a la mujer joven rural. “Estamos también mejorando la infraestructura de la Escuela Agrícola del SNPP en Choré; y hemos incorporado una oficina móvil de empleo que realizará tareas de intermediación laboral en el medio rural, con apoyo de la Aecid. Precisamente es en este nivel donde se encuentra la mayor problemática de empleo, y actualmente es donde se concentran nuestras prioridades”, finalizó el ministro.

Fuente: http://www.abc.com.py/especiales/fin-de-semana/que-se-hace-para-contrarrestar-el-desempleo-juvenil-1694768.html

 

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Puerto Rico: Radica proyecto que obligará a los padres visitar la escuela

Puerto Rico/21 de Abril de 2018/El Vocero

La senadora Evelyn Vázquez Nieves, radicó el Proyecto del Senado 851, que busca crear un programa de educación y adiestramiento para padres, madres y custodios, sobre la paternidad responsable y la participación en los procesos educativos de sus hijos menores.

“Es muy triste escuchar, a una gran cantidad de estudiantes, decir que sus padres casi no tienen tiempo para ellos, a tal magnitud, que hasta desconocen su proceso de enseñanza y su aprovechamiento académico”, expresó Vázquez Nieves.

La medida legislativa, que de convertirse en ley, se conocerá como ‘Ley para la Atención y Desarrollo de las Destrezas de Crianza del Sistema Educativo de Puerto Rico , se encuentra ante la consideración de la Comisión de Educación y Reforma Universitaria, que preside el senador Abel Nazario, y tiene el mismo peso tanto para las escuelas públicas como para las escuelas privadas.

Vázquez, destacó que los de talleres de “Padres y Madres para Siempre” son compulsorios en procesos de divorcio y los de paternidad responsable, cuando el Departamento de la Familia fundamenta un caso de maltrato.

“Miramos lo antes expuesto y nos preguntamos, por qué los padres y las madres no se incorporan de forma más activa en el desarrollo académico de sus hijos. En ocasiones, familias se han vestido de luto con el sorpresivo suicidio de sus hijos o hijas jóvenes y, al profundizar, encontramos una ausencia significativa de los progenitores de algunos menores en sus procesos educativos, incluso en la crianza”,  agregó la también presidenta de la Comisión de Asuntos del Consumidor y Servicios Públicos Esenciales.

Por otro lado, la senadora comentó, que recientemente se celebró en los pueblos de San Juan, en Mayagüez y en Ponce una ‘Cumbre de Salud Mental’, cuyos resultados fueron muy beneficiosos para la creación de nueva legislación.

 “El reclamo de los jóvenes que han participado de las mismas, para que sus padres y madres se involucren en su educación, fue contundente y consistente”, puntualizó.

Fuente: https://www.elvocero.com/gobierno/radica-proyecto-que-obligar-a-los-padres-visitar-la-escuela/article_62b77a40-44b6-11e8-b131-236852e57194.html

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España: ‘Apañada de Ciencias’, una experiencia innovadora

España/21 de Abril de 2018/El Día

El Gobierno de Canarias ha iniciado la cuarta edición del proyecto de innovación educativa ‘Apañada de Ciencias’ para continuar promocionando la ciencia entre la comunidad educativa con una metodología experimental, según ha informado la Consejería de Economía, Industria, Comercio y Conocimiento.

En este sentido, en el año 2017, cerca de 8.900 escolares aprendieron a experimentar y disfrutar con la ciencia a través de la iniciativa, que este año se inicia con la celebración de la feria de ciencia y tecnología en el IES Costa Teguise, en Lanzarote.

Así, el proyecto ‘Apañada de ciencias. Experimenta y diviértete’ está financiado por la Agencia Canaria de Investigación, Innovación y Sociedad de la Información (ACIISI), con el impulso del Servicio de Innovación Educativa (Área STEAM) y la colaboración del Aula 3i (Aula Infantil de Innovación Inteligente).

Por su parte, entre los objetivos del proyecto destaca la promoción de la ciencia entre la comunidad educativa mediante una metodología experimental que permita un acercamiento práctico a los principios y fundamentos científicos, promoviendo lo que se denomina el Aprendizaje Basado en Proyectos (ABP).

La iniciativa busca además acercar la ciencia desde la creatividad y la curiosidad de los más jóvenes, suscitando vocaciones científico-tecnológicas entre los participantes desde un aprendizaje colaborativo.

Finalmente, los destinatarios del proyecto ‘Apañada de ciencias. Experimenta y diviértete’ son los centros educativos públicos de Primaria, Secundaria y Bachillerato de Toda Canarias que quieran participar.

Fuente: http://eldia.es/canarias/2018-04-20/22–Apanada-Ciencias-experiencia-innovadora.htm

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Entender las palabras depende del ritmo cerebral

 Estados Unidos/21 de Abril de 2018/Tendencias 21

Ese ritmo puede manipularse mediante estimulación craneal y facilitar la comunicación

Una nueva investigación ha descubierto que la comprensión de la palabra depende del ritmo de los impulsos neuronales que transmiten los mensajes auditivos, y que estos impulsos pueden manipularse mediante la estimulación eléctrica de ciertas partes del cerebro. La nueva técnica mejorará los audífonos y ayudará a los disléxicos.

Un equipo internacional de científicos ha descubierto que el ritmo de los impulsos neuronales que transmiten los mensajes auditivos es esencial para la comprensión de la palabra. Ese ritmo es el que provoca la sincronización neuronal necesaria para la comprensión del discurso. Los resultados se publican en Current Biology.

La palabra se caracteriza por una serie de sonidos y silencios que tienen un ritmo específico. Este ritmo se convierte en impulsos eléctricos transmitidos al cerebro a través del nervio auditivo.

A este fenómeno se le conoce como rítmica de la actividad cerebral, que si bien es conocida su relación con la motricidad, su función en la comprensión de la palabra era hasta ahora desconocida. La nueva investigación arroja luz sobre esta laguna.

Esta función de la rítmica cerebral con la comprensión de la palabra se ha descubierto mediante un experimento que pretendía hacer comprensible un discurso ininteligible mediante estimulación eléctrica transcraneal. Se trata de un procedimiento que, a través de unas corrientes eléctricas muy bajas, consigue estimular ciertas partes específicas del cerebro.

Los investigadores seleccionaron a 22 personas con perfecta audición y les aplicaron electrodos sobre las regiones del cerebro responsables de la audición. De esta forma adquirieron la capacidad de estimular a voluntad las neuronas de estas regiones cerebrales.

Durante el experimento, los voluntarios tenían que reconocer una serie de palabras al mismo tiempo que recibían la estimulación craneal. En una primera fase, los sujetos escucharon una frase aparentemente distorsionada y difícil de entender. Sin embargo, cuando la estimulación eléctrica transcraneal contenía la información rítmica de la frase distorsionada, su comprensión mejoraba considerablemente.

En una segunda fase, los voluntarios escucharon simultáneamente una voz de mujer y otra de hombre y debían concentrarse en la voz masculina. Cuando la estimulación eléctrica cerebral coincidía con la frecuencia de la voz masculina, el oyente comprendía mejor lo que quería decir, a pesar de la interferencia de la voz femenina.

Cuestión de ritmo

Para los investigadores, estos resultados demuestran que la comprensión de una palabra depende en gran parte del ritmo de la actividad cerebral y que si las neuronas de la audición van a un ritmo diferente, la capacidad de entender a otra persona disminuye.

«Las neuronas en el cerebro responden a los estímulos eléctricos del exterior», explica el investigador principal y neurocientífico, Lars Riecke, en TWnl. «Si ofreces una onda sinusoidal eléctrica a través del cráneo, ves la sensibilidad de las neuronas debajo del cráneo con la misma frecuencia que el cambio de onda. En resumen, la onda eléctrica modula el procesamiento normal de la señal neuronal. Usamos este efecto para ofrecer, en lugar de una onda sinusoidal, una onda eléctrica compleja que corresponde a la señal que el oído envía al cerebro”.

«Esperamos poder mejorar los audífonos con esta técnica. Esto puede ayudar a las personas a distinguir mejor el sonido de la palabra en un ambiente ruidoso. Hay dos opciones para esto: reforzar la comprensión del habla mediante estimulación eléctrica o, con la misma técnica, suprimir el ruido ambiental», añade Riecke.

La técnica necesita todavía ser mejorada para ser aplicada, señalan los investigadores, así como que no será útil para sordos, si bien puede ser valer  para demorar o prevenir un implante coclear (un transductor que transforma las señales acústicas en señales eléctricas que estimulan el nervio auditivo) en personas con problemas de audición.

El descubrimiento puede ayudar asimismo a personas con dislexia, una dificultad de aprendizaje que afecta a la lectoescritura.

Referencia

Neural Entrainment to Speech Modulates Speech Intelligibility. Lars Riecke et alia. Current Biology. DOI: https://doi.org/10.1016/j.cub.2017.11.033
Fuente: https://www.tendencias21.net/Entender-las-palabras-depende-del-ritmo-cerebral_a44407.html
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